Chi non è pratico del mondo del gaming può facilmente rimanere spiazzato dalla moltitudine di termini inglesi usati. Ormai sono entrati anche nel linguaggio comune italiano, tuttavia spesso creano confusione. Alcuni chiamano gli stessi di dispositivi in maniera differente. Questo articolo nasce proprio con l’intento di fare chiarezza sulle varie terminologie usate per i controller e su quali sono le migliori periferiche da usare con computer, console e con quali giochi: joypad o joystick?
Joypad o joystick: diversità fondamentali
Joypad o joystick identificano quasi sempre due dispositivi diversi. Bisogna sottolineare che spesso il joypad viene chiamato anche gamepad, sebbene alcuni puristi evidenzino delle differenze tra i due. Riferendosi alla terminologia comune adatta a tutti e non solamente ai gamers professionisti, diciamo che un joystick è formato da una levetta con alcuni pulsanti.
Il joypad è quello classico delle console, con una forma più o meno simile e va usato con entrambe le mani.
Il joystick si usa con una mano sola, a meno che non sia di quelli super professionali per gli aerei che hanno in più delle parti aggiuntive. Senza entrare nello specifico, la differenza sostanziale tra joypad o joystick è la forma, ma non è certo l’unica. Una periferica è adatta a un tipo di giochi piuttosto che ad altri ed è qui che maggiormente si nota l’utilità di una piuttosto che dell’altra.
Per quel che riguarda la piattaforma, joypad o joystick vanno bene sia per computer che per console, sebbene per queste ultime siano usati più raramente. La scelta dipende dal giocatore, basti pensare che ve ne sono tanti che non cambierebbero la propria tastiera per nessuna periferica al mondo.
Esempi di joypad
Quando si tratta di scegliere se comprare un joypad o un joystick bisogna valutare due cose: la piattaforma e i tipi di giochi.
Solitamente nelle console è già incluso un joypad comunemente chiamato gamepad, ma il significato è lo stesso. Anche la forma è più o meno la stessa, a meno che non si entri nei dettagli ma non è il caso di farlo in questa sede. I gamepad Sony sono diversi da quelli Microsoft o Nintendo, e in commercio ne esistono di tutti i tipi e di tutte le fogge.
Differenze di prezzo tra joypad e joystick
Lo stesso discorso vale per le infinite tipologie di joystick che si trovano in vendita, che si tratti di semplici levette con un pulsante stile retro o di cloche uguali a quelle dei cacciabombardieri americani. Chiaramente il prezzo cambia parecchio, oscillando da una manciata di euro a migliaia di dollari.
Per gli appassionati di simulatori di volo la scelta è obbligata: bisogna optare per un joystick di livello eccellente.
Si tratta proprio degli articoli che costano più di tutti, specialmente quelli di cui si parlava poco sopra, imitazioni perfette di aerei reali. Chi desidera un joystick vintage per giocare ai giochi retro se la cava con una decina di euro, mentre per tutti gli altri i prezzi stanno nel mezzo.
I joystick si possono usare anche al posto del mouse ed è una bella comodità avere una periferica unica per risparmiare spazio e cavi in giro per la scrivania. Anche per quel che riguarda il joypad la scelta dipende dai tipi di giochi, evidentemente quando occorrono diversi pulsanti e funzionalità avanzate come giroscopio e quant’altro bisogna scegliere questi ultimi.
Chiaramente più sono sofisticati più costano, tuttavia con 50 euro se ne trovano già di ottimo livello. Joypad o joystick per giocatori medi hanno più o meno lo stesso prezzo, ma per i professionisti le esigenze sono ben diverse. Chi partecipa alle competizioni ha bisogno di funzionalità che hanno un costo molto elevato, dunque per vincere le gare bisogna investire del denaro.
Comodità: joypad o joystick?
Le differenze tra joypad o joystick sono veramente tante ed è difficile riuscire a elencarle tutte nell’ambito di un solo articolo. Come abbiamo già detto, il joystick è sostanzialmente una leva verticale montata su una base che si può muovere in tutte le direzioni per controllare il proprio personaggio.
Solitamente si tratta di un aereo, perché, lo ripetiamo, giocare con i simulatori di volo tramite un gamepad è molto difficile. Quest’ultimo va tenuto con entrambe le mani e la cosa può rappresentare sia una scomodità che una comodità.
È scomodo perché occorrono le due mani per comandare tutte le azioni, comodo perché non ha bisogno di nessuna base per essere appoggiato e si può usare anche sdraiati a letto.
Ovviamente in questo caso è preferibile che sia senza fili ed anche qui bisogna fare un netto distinguo: joypad e joystick cablati o Wi-Fi. Un gamepad ha più opzioni perché è dotato di levette analogiche, pulsanti e perfino tecnologie che permettono il movimento semplicemente spostandolo nell’aria.
Ovviamente questi articoli sono i più costosi che esistano, tuttavia danno una soddisfazione unica mentre si gioca. È il caso per esempio dei simulatori di guida: curvare a destra o a sinistra inclinando il controller è ben diverso che farlo pigiando un pulsante. A questo proposito bisogna dire che per gli appassionati di giochi di auto l’ideale sarebbe un volante, ma questo è un altro discorso.
Dolori alle mani e latenza
A livello di fatica fisica joypad e joystick coinvolgono diversi muscoli e tendini. Per usare un gamepad è necessario muovere entrambe le mani in tutti i modi. Non è raro che a lungo andare si sentano intorpidimenti alle articolazioni.
Per chi gioca moltissime ore consecutivamente non sono rare le tendiniti.
La posizione delle mani è sempre la stessa, i movimenti idem, per cui bisognerebbe fare delle pause almeno ogni ora di gioco. Il joystick ha bisogno di meno muscoli del braccio e della mano per funzionare e le articolazioni sono meno sollecitate. Basta avere entrambi gli avambracci appoggiati ad una solida base per non rischiare dolori agli arti.
Joypad o joystick possono essere collegati alle periferiche tramite cavo o connessione senza fili. Nel primo caso bisogna essere piuttosto vicini al computer o alla console, a meno che non si abbia un filo piuttosto lungo. Nel secondo caso la distanza massima generalmente possibile è di 10 metri, ma c’è il problema della latenza, ovvero una frazione di secondo che deve passare tra il comando e l’effettiva registrazione sulla piattaforma. Per chi fa le gare questo tempo può essere determinante.