I joystick Quickshot sono stati un culto per i primi videogiochi come Atari, Amiga e Commodore. La loro popolarità è stata tale che sono stati copiati da numerosi produttori. La massima espansione c’è stata negli anni ’80 e fino al 1999 ne sono stati venduti oltre 42 milioni. Attualmente sono oggetti da collezione costosi e ricercatissimi.
Storia dei joystick Quickshot
La serie di modelli di joystick Quickshot era inizialmente prodotta dalla Spectravideo e, alla fine degli anni ’80 è subentrata la statunitense Bondwell.
La caratteristica distintiva dei Quickshot era il rumore quando si spostava la leva. Il tipico click era causato da un interruttore che spesso era la causa di rottura della periferica.
Il primo modello di Quickshot I è stato creato nel 1982 ed era molto semplice e a basso costo. Aveva una base con una leva ed un pulsante sopra di essa. Alcuni modelli avevano un secondo pulsante sulla base che si poteva tenere in mano, ma era abbastanza fragile.
La popolarità fu enorme, anche grazie al prezzo molto contenuto.
I joystick Quickshot oggi
La serie Quickshot II è nata nel 1983 e l’anno seguente è stata la volta del joystick Quickshot II Plus, più performante dei precedenti e rimasto in voga per molti anni. Nel corso del tempo sono state sviluppate molte altre serie, fino ad arrivare al Quickshot II Turbo sul finire degli anni ’80.
Questo joystick divenne ben presto un must per tutti i possessori di consolle Atari, Commodore, Amstrad e Amiga.
I joystick Quickshot non vengono più prodotti da vent’anni, pertanto sono diventati un oggetto da collezione.
Sono moltissimi gli appassionati dei primi videogames usciti sul mercato e per riuscire a trovare uno di questi joystick bisogna cercare nell’usato da collezione. Il prezzo medio è variabile a seconda delle condizioni. Un joystick Quickshot nuovo e tenuto perfettamente ancora nella sua scatola originale, costa circa 50 euro.