In tempi di salvaguardia dell’ambiente e raccolta differenziata della spazzatura è normale domandarsi dove bisogna buttare il joystick. Oggi non è più possibile gettarlo in un bidone per strada come accadeva fino a qualche anno fa. In tutta Italia, o quasi, si è diffusa la raccolta porta a porta a giorni stabiliti con il relativo controllo degli organi preposti. Se nei sacchetti vengono trovati rifiuti non consoni fioccano multoni a due zeri.
I problemi della raccolta differenziata
I problemi della raccolta differenziata si sono manifestati sin da subito e non sono ancora terminati. Dove buttare il joystick non è una domanda tanto banale, soprattutto in alcune città dove il porta a porta è ancora agli inizi. La spazzatura oggi viene raccolta in giorni diversi, a meno che non si tratti di condomini nei quali permangono i tradizionali cassonetti seppur divisi per materiale.
L’idea è assolutamente giusta, perché la plastica ad esempio, è talmente inquinante che nell’oceano si sono formate immense isole di bottiglie di plastica e spazzatura non biodegradabile.
Dopo tanti anni di immondizia buttata via indiscriminatamente i problemi si cominciano a sentire, con conseguenze ambientali impressionanti. I pesci si nutrono di plastica e purtroppo muoiono, ma spesso finiscono anche sulle nostre tavole e a stare male siamo noi che li mangiamo.
Questa non è la sede adatta per continuare la polemica infinita sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla gestione della spazzatura, ma è importante sapere che anche per buttare il joystick ci sono delle regole ben precise. Oltre ad avere il giusto rispetto per la terra nella quale viviamo e nella quale vivranno i nostri figli c’è il rischio di essere multati e, se si tratta di aziende, di ricevere sanzioni anche peggiori.
Spesso sono le grosse ditte che non sanno dove smaltire spazzatura informatica ad accumularla in zone nascoste che, quando vengono scoperte, creano grande sdegno. Gli addetti alla sorveglianza piazzano telecamere dove possono e non è raro vedere su Internet filmati vergognosi nei quali le persone rovesciano immondizia pericolosa in mezzo ai boschi.
Il problema è che smaltire certi tipi di spazzatura ha un costo ed è anche faticoso, perché va portata personalmente alla discarica.
Le regole sono stabilite dai Comuni
Ma chi è che stabilisce come, dove, quando, bisogna buttare l’immondizia? Dal momento che ogni ambiente italiano è diverso si tratta dei Comuni competenti, che conoscono le problematiche della zona e organizzano la gestione dei rifiuti in modo opportuno.
Sono stati tentati diversi tipi di suddivisione della spazzatura in modo da inquinare meno e riciclare il più possibile.
Sono parecchi anni che la carta va buttata a parte dato che è riciclabile, così come il vetro, che inoltre è altamente inquinante. Ogni tipo di rifiuto va trattato in modo diverso a seconda dei casi. Quando si può buttare senza problemi viene bruciato per ottenere vapore usato per la produzione di energia elettrica.
Nel caso di rifiuti organici, come residui di cibo o di piante, grazie alla la presenza di ossigeno ed elementi chimici che si sviluppano si crea il compost, un fertilizzante eccezionale da usare in agricoltura. Le aziende e molte ville col terreno, hanno in dotazione una compostiera per riutilizzare la spazzatura trattata per la propria terra.
La raccolta differenziata comporta dunque anche un grosso risparmio ed è stata introdotta per la prima volta nel 1975. Solamente negli ultimi anni le autorità competenti sono diventate più severe, considerando i danni ambientali immensi che si sono creati per colpa di vetro, plastica e bombolette spray.
Basti pensare all’effetto serra di qualche anno fa che, sebbene non se ne parli più, è sempre in corso. La legge non ammette ignoranza, pertanto per sapere dove buttare il joystick bisogna informarsi presso il proprio Comune.
Marciapiedi pieni di cassonetti colorati
Oltre a risolvere i problemi economici e diminuire o bonificare le discariche tradizionali, la raccolta differenziata ha lo scopo di eliminare dall’ambiente materiali pericolosi e inquinanti, come medicine, solventi, batterie, pile, alluminio, articoli elettronici e informatici.
Nei Comuni più all’avanguardia sono stati fatti dei corsi gratuiti per informare i cittadini su cosa buttare, quando e dove.
Ovunque sono stati dati dei cassonetti dove mettere la spazzatura, solitamente basati sul tipo di colore. Generalmente in quello verde ci si butta il vetro, in quello giallo la plastica, in quello blu la carta, in quello marrone i rifiuti organici e in quello grigio tutto ciò che non è riciclabile.
Alcuni oggetti non si possono buttare nei cassonetti, come per l’appunto quelli elettronici. Tastiere, vecchi computer, smartphone, stampanti, joystick vanno portati in posti ben precisi. Come abbiamo già detto, bisogna fare attenzione a mettere l’oggetto giusto nel sacchetto giusto e il contenitore fuori di casa quando passeranno gli spazzini, ma non è il caso degli oggetti elettronici.
Una delle questioni più annose che ha creato polemiche e ancora non è stata del tutto risolta è proprio la presenza di sterminate file di bidoni lungo i marciapiedi. In alcuni casi gli addetti non passano o passano in ritardo, creando cattivi odori e degrado ambientale oggetto di vibrate proteste.
L’immondizia attira topi e animali selvatici di ogni genere, inoltre chi abita ai primi piani dei palazzi è costretto a sopportare il cattivo odore che proviene dalla strada. La questione non è ancora risolta e, sebbene il futuro sia orientato in questo senso, c’è ancora tanto da migliorare.
Bisogna rassegnarsi e riempirsi la casa di cassonetti colorati mettendoli fuori dall’uscio nei giorni prestabiliti. La faccenda è piuttosto complicata, soprattutto per quel che riguarda l’umido, che ha un cattivo odore e basta che gli spazzini ritardino per attirare mosche, topi e puzzi insopportabili.
Vietato buttare il joystick nei sacchetti
I tipi di spazzatura sono tantissimi e le aziende devono essere giustamente informate per buttare acciaio, alluminio e altri materiali che di solito devono essere portati alla discarica. Anche questa cosa è stata ed è oggetto di infinite polemiche per la perdita di tempo e denaro che comporta.
I rifiuti ingombranti vengono ritirati solamente dopo avere telefonato e preso un appuntamento con gli addetti ma attenzione, perché se sono troppo pesanti vengono lasciati lì.
Il problema della spazzatura ha fatto fiorire moltissime aziende che si occupano di raccogliere immondizia pesante dalle case previo pagamento. Non fanno altro che usare un furgone e portarla alla discarica al posto di chi non se lo può permettere perché non ha il tempo o i mezzi per farlo.
Le ditte di informatica quando devono smaltire computer dismessi o guasti devono portarli alla discarica e pagare un tot al chilo per buttarli via.
Sembra incredibile, ma per buttare l’immondizia bisogna pagare ed ecco che spunta il motivo per cui ci sono le discariche abusive.
Naturalmente le multe sono salatissime ma, se dover buttare il joystick insieme ad altri articoli richiede file di ore, pagare, compilare moduli e altre beghe burocratiche, tanti ci rinunciano e lo lanciano dove capita. Naturalmente è un errore imperdonabile ed ecco che arriviamo finalmente al punto di sapere esattamente dove bisogna buttare il joystick e qualsiasi altro rifiuto non contemplato nell’elenco della raccolta differenziata.
I rifiuti RAEE
Come abbiamo già detto alcuni oggetti non si possono riciclare o incenerire. Tra essi rientrano quelli elettronici, infatti non è raro trovare fuori dai negozi di elettronica i raccoglitori di pile esauste. Attenzione, perché le pile sono tre i materiali più inquinanti in assoluto e devono essere buttate in questi bidoni.
Conviene farsi un piccolo contenitore in casa dove metterle di volta in volta e quando è pieno portarle presso un cassonetto dedicato. Tra i rifiuti che non si sa bene dove buttare rientrano i telefoni cellulari, gli apparecchi elettronici come gli asciugacapelli o i forni, ma anche altri oggetti che contengono materiali preziosi da riciclare.
Dove bisogna buttare il joystick, il modem, la chiavetta USB o il computer rotto?
Non si tratta di spazzatura qualsiasi ma viene denominata RAEE, ovvero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, disciplinati dal decreto legge numero 151 del 2005. È stato calcolato che vengono prodotti circa 1 milione di tonnellate di rifiuti del genere in un anno, per non parlare della quantità di apparecchi inutilizzati che marciscono nelle cantine.
Questi oggetti vanno portati in una isola ecologica comunale attrezzata per lo smaltimento. I centri di raccolta sono dislocati in tutte le principali città ed hanno il compito di inviare i rifiuti a impianti di trattamento. Questi riciclano il possibile evitando la dispersione di materiale inquinante.
Generalmente quando si compra una lavatrice nuova è previsto il ritiro gratuito di quella vecchia, ma non è questo il caso del joystick. Quando è rotto bisogna solamente buttarlo via al posto giusto, cioè all’isola ecologica. Nei casi più fortunati all’esterno dei negozi di elettronica ci sono raccoglitori di apparecchi elettrici oltre a quelli per le pile.